Nel centenario della nascita di Walter Chiari, pseudonimo di Walter Michele Armando Annicchiarico (Verona 1924 – Milano 1991), figlio della ns. città per mezzo del padre Carmelo, grottagliese, brigadiere di pubblica sicurezza, è doveroso ricordarlo in quanto attore, comico, cabarettista, conduttore televisivo, grande mattatore sul piccolo schermo, pioniere del varietà televisivo anni Sessanta che riportò in auge il noto termine Sarchiapòne nella celebre scenetta del ’58 con Campanini.

Per la ricorrenza del centenario della nascita di Walter Chiari, prima di parlare del famoso termine Sarchiapòne, oggi identificato nel manufatto ceramico dell’animale fantastico creato da Stefano Monteforte, Alfredo Traversa, Francesco Annicchiarico, che è il simbolo del “Premio Walter Chiari” dedicato ai personaggi dell’anno per televisione, cinema, teatro e musica, ricordiamo Walter Chiari per la sua comicità e la grande personalità di attore.

Walter Chiari con il papà Carmelo di Grottaglie

RAI Cultura ricorda il grande Walter con una serie di appuntamenti 

Solare ed espansivo come i pugliesi, matto ed esagerato come i veneti, entusiasta e generoso come i milanesi”. Attore, autore, regista, Walter Chiari è ricordato soprattutto per essere stato un profondo innovatore del linguaggio comico. A lui, in occasione del centesimo anniversario della nascita, l’8 marzo 1924, Rai dedica una programmazione speciale, oltre a programmi già andati in onda nei giorni precedenti. Venerdì 8 marzo, in particolare, Tg, Gr e RaiNews.it lo ricordano in alcuni servizi, mentre per la Tgr gli daranno spazio i notiziari dell’Abruzzo e della Puglia, regione da cui venivano i genitori di Walter Chiari, Enza e Carmelo Annichiarico. Su Rai Movie, alle 14.00, il film “Bellissima” di Luchino Visconti e interpretato da Walter Chiari – nell’insolito ruolo del “cattivo” – con la grandissima Anna Magnani: la storia del sogno infranto di una madre per la figlia. Per Rai Cultura, dopo l’omaggio di Rai Storia con “Grandi della Tv”, il portale Raicultura.it propone “Walter Chiari, l’istrione”, un lungo viaggio nella sua carriera di attore televisivo, cinematografico e teatrale, fino al grande successo come intrattenitore, protagonista di programmi storici e inconfondibile “anima” di personaggi come il Sarchiapone. Senza dimenticare la sua fama di latin lover, il periodo buio delle alterne vicende con la giustizia, e la morte che lo coglie – dopo un periodo in cui conosce la solitudine e perfino la povertà – il 20° dicembre 1991. Contenuti speciali, inoltre, su RaiPlay che ospita i film da lui interpretati “Bellissima” (1951), “Questa è la vita” (1954), “Accadde al commissariato” (1954), “Noi due soli” (1952) e “Caccia al marito” (1960), oltre alla serie del 2012 “Walter Chiari. Fino all’ultima risata” Sempre su RaiPlay, Rai Teche propone la collezione la collezione “Walter Chiari Show” con alcuni dei più importanti titoli che lo hanno visto protagonista sul piccolo schermo a partire dalla fine del decennio ’50 (La via del successo, Studio Uno, Alta pressione, Aiuto è vacanza, L’appuntamento, Fantastico 2) e tra questi, è per la prima volta disponibile su piattaforma “Za-bum”, trasmissione del 1964 del regista Mario Mattoli. Per la Radio, previsti servizi nei Gr e all’interno di “Cento” un secolo di radio”, con Umberto Broccoli, in onda venerdì 8 marzo alle 17.05 su Radio 1.

Il termine “Sarchiapòne” nell’uso comune dialettale, nell’immaginario di uno strano animale di Walter Chiari e nella rappresentazione oggettistica in ceramica grottagliese creata da Stefano Monteforte, Alfredo Traversa, Francesco Annicchiarico, diventato simbolo del “Premio Walter Chiari”.

Nel Sud Italia il termine “Sarchiapòne” copre una gamma varia di significati, collegati per via di ampliamenti metonimici e capovolgimenti semantici: “uomo basso e un po’ storto”, “uomo grasso, grosso e tonto”, “ipocrita, furbacchione”. Il termine comparve per la prima volta nel Cunto de li cunti di Giambattista Basile (1634-1636), all’interno della novella Peruonto, il cui protagonista viene definito «Lo chiù granne sarchiopio e lo chiù sollenne sarchiapone c’avesse creiato la natura». Successivamente comparve come nome di uno dei personaggi principali della Cantata dei Pastori, opera teatrale scritta da Andrea Perrucci nel 1698. Anche nella ns. Grottaglie il termine era usato nel gergo comune per indicare una persona goffa e credulone, un personaggio caratterizzato da una fisicità abbondante e da una limitata acutezza mentale. Con il passare degli anni e i vari cambi generazionali il termine andava scomparendo fino a quando nel 1958 Walter Chiari lo riportò in auge nella celebre scenetta con Carlo Campanini. Per chi non lo ricorda i due attori si trovavano nell’affollata carrozza di un treno e Campanini inizia ad armeggiare con una gabbietta coperta da un telo, sostenendo che all’interno vi sia un sarchiapone americano. Walter Chiari, fingendo di sapere cosa fosse, inizia una conversazione con Campanini in cui elenca dettagliate caratteristiche dell’animale sperando di beccarne qualcuna a caso. Nel corso della conversazione, tuttavia, tra una smentita e una nuova ipotesi, le caratteristiche dell’animale si fanno sempre più spaventose al punto tale da terrorizzare tutti i passeggeri e indurli a cambiare carrozza. Quando, rimasti ormai soli, Chiari chiede a Campanini di poter finalmente vedere l’animale, questi gli confessa che si tratta di un animale inventato che usa per poter sfollare lo scompartimento e viaggiare in piena tranquillità. Proprio per questo motivo il termine “sarchiapone” divenne per qualche tempo, nell’uso comune, anche un modo per indicare qualcuno che furbescamente tenta di parlare con assoluta convinzione di cose che in realtà non conosce affatto. Se Walter Chiari rese celebre il termine “sarchiapone” con la scenetta nel vagone di un treno, non è da meno Antonio De Curtis, in arte Totò, che nella raccolta di poesie “A Livella” ne ha inserita una intitolata proprio “Sarchiapone e Ludovico“. Essa narra la triste storia di Sarchiapone, un cavallo purosangue che, ormai vecchio e non più utilizzabile come cavallo da calesse, viene svenduto per poche monete a un carrettiere. Nella stalla del suo nuovo padrone Sarchiapone incontra Ludovico, un asinello altrettanto vecchio che gli apre gli occhi sulla malvagità umana distruggendo le vane speranze di Sarchiapone di poter avere una seconda chance. Il cavallo, un giorno, ormai conscio che il suo passato di nobile animale non tornerà più si getta in un burrone per porre fine alle sue sofferenze. Dopo la morte di Walter Chiari, grazie all’interesse di Bruno Guidazzi, suo segretario, amico e manager, nacque la manifestazione “Premio Walter Chiari”, rapidamente impostasi all’attenzione generale come una vera e propria vetrina dei nuovi talenti comici del nostro paese. Sul palco si alternano una decina di cabarettisti emergenti, provenienti da tutta Italia, che vengono esaminati da una giuria di esperti, ma anche da un “severo” pubblico di spettatori.  La manifestazione si svolge a Cervia perché il Walter Nazionale trascorreva spesso qui le sue vacanze.

Grazie all’intuizione di tre grottagliesi Stefano Monteforte, Alfredo Traversa, Francesco Annicchiarico, il “Premio Walter Chiari” diventa un manufatto ceramico dipinto, graffito, invetriato, creato nelle ceramiche di Grottaglie, che rappresenta l’immagine ideale del “Sarchiapòne”, l’animale fantastico evocato dall’attore e da Carlo Campanini nella famosa scenetta. Da sottolineare che la manifestazione è curata dal figlio e dalla moglie di Guido Guidazzi, segretario, amico, manager di Walter Chiari, e ideatore dell’evento, per lanciare le nuove generazioni di comici e talenti. Non manca la solidarietà con la raccolta fondi a scopo benefico promossa dal gruppo “Sei di Cervia se…”. All’appuntamento annuale immancabile la presenza di Simone Annicchiarico, conduttore televisivo, figlio di Walter Chiari. L’organizzazione della manifestazione curata dalla famiglia Guidazzi è in collaborazione con Confcommercio Ascom Cervia e il comitato Cervia Centro. Ha il patrocinio della Regione Emilia Romagna e del Comune di Cervia.

Cosimo Luccarelli

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